I Bitcoin sono da comprare? Analisi tecnica e fondamentale
Le criptovalute e il Bitcoin erano pochi anni fa completamente sconosciuti alla maggior parte della popolazione mondiale e considerati un fenomeno di nicchia e passeggero anche tra gli addetti ai lavori. E così, tra snobbismo e disinteresse generale, ci si è accorti in ritardo che ci trovavamo di fronte al business potenzialmente più importante di questo secolo!
Il Bitcoin oggi fa parte di quegli strumenti finanziari che ogni trader deve essere in grado di negoziare con profitto sfruttando i momenti di alta volatilità.
Malgrado queste belle parole, esiste anche una parte di informazione che ci allerta continuamente sui rischi che questo sistema comporta al punto di sospettare che questa non sia altro che una gigantesca truffa. Dove sta quindi la verità?
Il Bitcoin permette di guadagnare del denaro oppure è una stupefacente operazione fraudolenta capace di ingannare milioni di persone?
I Bitcoin, superata la fase di conoscenza, sono ormai considerati quasi alla stessa stregua delle valute, tanto è vero che ci sono i primi Governi mondiali (ad esempio il Giappone) che iniziano a riconoscerli. Non si tratta, quindi, di nulla di illegale o da nascondere ma di una potenziale opportunità di investimento.
Molti traders, oggi, investono in criptovalute con le piattaforme di trading online (come Alvexo). Come funziona l’acquisto? Si può realmente guadagnare facendo trading e sfruttando l’alta volatilità di questi strumenti finanziari?
Andiamo a scoprire tutto ciò che riguarda i Bitcoin a partire dalle sue origini.
La criptovaluta Bitcoin è un investimento sicuro?
L’origine del Bitcoin è ancora avvolta dal mistero, perché questo sistema di pagamento mondiale non ha il nome del suo inventore, che si nasconde dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, ma non sappiamo se dietro questo nome si nasconde una singola persona o, più verosimilmente un team. Il Bitcoin nasce nel 2008, anno non casuale perché é l’anno della crisi globale finanziaria e del fallimento di Lehman Brothers. Essendo il bitcoin una moneta virtuale svincolata e indipendente dalle banche mondiali, l’inventore del Bitcoin non vuole farsi riconoscere per evitare ritorsioni. Dobbiamo tener presente che di fronte a miliardi di dollari il mondo della finanza non ha mai avuto scrupoli. Quello che si conosce per certo sono i due nomi di quelli che ne hanno implementato il funzionamento: Nick Szabo e Wei Dai.

Un po’ di storia sul Bitcoin
Il primo tasso di cambio fu del 5 ottobre 2009 e stabiliva il valore di un dollaro a 1309 BTC.
Bitcoin raggiunse per la prima volta i mille dollari il 27 novembre 2013. Nuovi record storici sono stati raggiunti il 17 dicembre 2017 raggiungendo il valore di 20.000 dollari per Bitcoin. Il valore è poi crollato rapidamente, scendendo sotto gli 8.000 dollari a febbraio 2018 e stabilizzandosi attorno ai 6.000 dollari per il resto del 2018 ma crollando nell’ultimo mese dell’anno a 3000 dollari. Da queste quotazioni, il Bitcoin ha formato un’interessante area di accumulazione che lo ha portato a convalidare un forte pattern di inversione quando il prezzo ha superato i 4500 dollari. Nei mesi successivi il Bitcoin si è spinto fino a quasi a raggiungere i 12000 dollari e attualmente si trova poco sotto questi massimi relativi dell’anno.
Se, inizialmente, c’era dello scetticismo di fronte a un qualcosa che non si conosce, oggi invece i Bitcoin vengono addirittura comprati e messi in portafoglio come asset di rifugio, come succedeva nel passato per l’oro e altre materie prime, ideali a contrastare con la loro forza relativa i periodi di debolezza degli altri asset finanziari.
Attenti alle truffe
Innanzitutto, dobbiamo chiarire che i Bitcoin non sono una truffa nella maniera più assoluta! Le criptovalute sono oggetto di argomentazione seria, ma tuttavia ci sono in rete truffatori che circuiscono quelle persone non particolarmente informate in materia per rubargli i soldi. Si tratta di criptovalute alternative che nascono e muoiono nel giro di poche settimane. Vi fanno credere che sono le nuove criptovalute del futuro su cui investire, ci montano delle frasi ad hoc copiate da qualche corso di marketing e il gioco è fatto.
Altre truffe sono: Onecoin, Swisscoin e Coinspace con il suo S-coin. Fate quindi molta attenzione alle cosiddette “Catene di Sant’Antonio”, ovvero quelle che in gergo più tecnico vengono chiamate Schema Ponzi. Occhio anche ad alcuni exchange non sicuri come Mt Gox, che è poi fallito ma è stato acquisito da Kraken. Questo exchange si è reso responsabile della sparizione di 850000 bitcoin, pari a 400 milioni di dollari in un giorno.
Questa notizia così preoccupante sembrava dovesse essere l’inizio della fine per Bitcoin e, invece, a partire dal 2014 abbiamo assistito al progressivo apprezzamento delle criptovalute e naturalmente si è sentito il bisogno di generare un nuovo sistema per permettere ai traders di essere tranquilli e investire in piena sicurezza.
Dopo avervi allertato su quelle che sono le truffe più comuni riguardanti le criptovalute, se non fosse ancora chiaro il concetto lo andiamo a ribadire: le peggiori truffe sono quando vi vengono promessi facili guadagni, quindi non fidatevi! I truffatori sono molto abili nel farvi domande e comprendere se avete bisogno urgente di denaro perciò non fornitegli informazioni personali di nessun genere.
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Guadagnare con i Bitcoin e le altre criptovalute
L’unica possibilità di fare trading di Bitcoin e altre criptovalute è quella di rivolgersi a broker professionali, la cui serietà è rappresentata dalle autorità finanziarie da cui sono regolamentate. I broker online vi permetteranno una negoziazione continua, senza quelle fastidiosi interruzioni che gli exchange hanno quando sono sovraccaricati e questo avviene principalmente nei momenti di alta volatilità, ovvero quando si dovrebbe guadagnare.
Per guadagnare con il trading di criptovalute, dovete considerare che oggi il Bitcoin è la più importante per capitalizzazione ma non l’unica criptovaluta a disposizione. I broker online, oggi vi mettono a disposizione un numero compreso tra le 10 e le 15 criptovalute più importanti, oltre all’indice Crypto 10 che funziona come gli indici azionari, ovvero calcola con un’operazione un po’ più complessa della somma algebrica l’andamento delle cripto e restituisce un valore variabile nel tempo in cui si può puntare al rialzo o al ribasso.
Come viene garantita la segretezza delle vostre transazioni
Le criptovalute sono delle monete digitali che vengono “minate” online attraverso il lavoro di potenti computer. Per questo hanno un complicato sistema di crittografia che le rende sicure perché garantisce che il trasferimento da una persona all’altra sia registrato con un codice senza rivelare chi sono i negoziatori.
Tuttavia, le maggiori e più famose piattaforme di trading, tra cui Binance e Coinbase, sono state vittime di attacchi o tentativi di attacco da parte degli hacker. In pochi casi gli hacker sono riusciti a violare i sistemi, ma questo ci fa capire come il tema della sicurezza è molto sentito negli ultimi tempi e costituisce una caratteristica fondamentale per le piattaforme di trading degne di questo nome.
Le piattaforme di trading a cui potete tranquillamente iscriversi devono essere regolate dalla CryptoCurrency Security Standard (CCSS), ovvero devono rispettare gli standard che proteggono i sistemi informatici di chi usa e negozia le criptovalute.
Il sistema di sicurezza CCSS è suddiviso in tre livelli:
- Livello I: consiste nel livello base, il sistema informatico ha dimostrato di proteggere le proprie risorse informative con livelli elevati
- Livello II: definisce un sistema informatico che supera forti livelli di sicurezza con ulteriori controlli e soluzioni con alcuni miglioramenti.
- Livello III: sistema che detiene alti livelli di sicurezza, che sono potenziati da politiche e procedure formalizzate.
I sistemi CCSS garantiscono inoltre che le tecniche e le metodologie della negoziazione di criptovalute avvengono secondo precisi standard, ipotizzando che i traders siano consapevoli delle scelte che adottano quando utilizzano una piattaforma online per la commercializzazione delle criptovalute.
Le piattaforme online devono avere dei requisiti minimi di sicurezza che sono:
- email crittografate PGP
- possibilità di monitorare il proprio account 24 ore al giorno, 7 giorni su 7
- autenticazione a due fattori
- riserva monetaria segretata che funga da cauzione ai clienti in caso di furti
Quale opinione hanno gli esperti del settore delle criptovalute?
Le criptovalute dividono gli esperti del settore anche perché non tutti si sono abbastanza aggiornati al passo con i tempi e quindi continuano a preferire i mercati cosiddetti tradizionali.
Le opinioni positive sono tante e il pensiero comune indica che la criptovaluta è vista dagli esperti come un mezzo per democraticizzare la finanza internazionale proprio nel periodo della grande recessione favorita come è noto dalla deregulation dei mercati finanziari. Un gestore di un importante hedge-fund ha definito il Bitcoin una delle migliori opportunità di investimento nel 2019 perché andrà ad attrarre automaticamente un numero sempre maggiore di persone e potenziali investitori. Per il momento, i fatti gli stanno dando ragione.

Non mancano però le opinione negative da parte di altri analisti che invece non vedono una piena legalità della valuta stessa al pari delle valute ufficiali nel mercato globale. Il CEO di JP Morgan, Mr. Jamie Dimon, ha affermato che il Bitcoin è “una truffa che finirà per saltare in aria”. La risposta a queste critiche da parte di chi crede nelle criptovalute è che il fatto che Bitcoin sia autoregolato e non dipenda dagli interessi di nessuno Stato e non coinvolga neanche banche centrali vada a toccare dei tasti dolenti, un’opinione che prende forza dal fatto che chi critica il sistema alla base delle criptovalute proviene da chi avrebbe interesse a mantenere i sistemi di pagamento tradizionali ribadendo quindi il concetto che la forza della tecnologia alla base del Bitcoin sia proprio quella di essere completamente indipendente dalle decisioni delle Banche Centrali.
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Un altro esperto, invece, sposta l’attenzione sulla blockchain, la tecnologia alla base dell’erogazione e dello scambio di bitcoin sostenendo che si tratta di un’invenzione in grado di rivoluzionare completamente il mondo finanziario.
Riassumendo:
- Il bitcoin non è stampato da nessuno Stato o nessun sistema bancario, ma viene minato attraverso il lavoro di un computer che deve risolvere complessi algoritmi matematici
- Il valore del bitcoin viene stimato seguendo le regole della domanda e dell’offerta a seconda degli scambi reali che avvengono tra persone
- È molto difficile stimare quanto sia estesa la rete di utenti che possiede Bitcoin
- Per essere considerata valuta reale, il Bitcoin dovrebbe essere riconosciuto da uno Stato o da un ente governativo pertanto si può affermare che potrebbe non avvenire mai ma la cosa non costituisce affatto un problema
- Il Bitcoin una volta generato ha una rete che lo auto-amministra pertanto non ha bisogno di decreti governativi o di politiche monetarie
- Il valore del Bitcoin ad oggi non è intrinseco e quindi non è utilizzabile a scopi alternativi
Perchè il Bitcoin è nato e ci sarà utile davvero?
Il Bitcoin è nato e si è diffuso inizialmente tra i cosiddetti “smanettoni” di Internet, che hanno iniziato a minarlo e scambiarselo anche con una certa indifferenza, visto che non si sapeva dell’enorme valore che avrebbe raggiunto. Non sono rare le storie di persone che hanno buttato i loro computer con all’interno qualche decina di Bitcoin e che adesso farebbero volentieri un tuffo nelle discariche per poterli recuperare!
Uno dei primi utilizzi del Bitcoin è stato legato alla necessità di avere una moneta che potesse essere usata per pagare merci o servizi non completamente legali o illegali.
Il valore del bitcoin è dato dagli utenti stessi e dalla loro frequenza con cui viene usato durante le negoziazioni, per cui continua ad essere una soluzione per tutte quelle attività che vogliono rimanere nascoste agli occhi della legge.
Secondo alcuni specialisti del settore, la questione del Bitcoin prende, per così dire, anche aspetti filosofici perché se fino a ieri la ricchezza veniva stabilita dai beni immobili o comunque dal patrimonio mobiliare disponibile presso le banche, oggi non dipende più dalle banche ma ha una sua autonomia, figlia dell’auto-amministrazione del sistema delle criptovalute.
A differenza delle valute a corso legale, i bitcoin hanno la caratteristica che nessuno può controllarne il valore a causa della natura decentralizzata del metodo di creazione della valuta. La quantità di valuta in circolazione è limitata a priori, inoltre è perfettamente prevedibile e quindi conosciuta da tutti i suoi utilizzatori in anticipo. L’inflazione da valuta in circolazione non può quindi essere utilizzata da un ente centrale per ridistribuire la ricchezza tra gli utenti, il che lo rende un problema se fosse accettato come forma di pagamento generale perché data l’impossibilità di pagare eventuali interessi, provocherebbe un’iperinflazione immediata. I trasferimenti sono definiti come un cambio di proprietà della valuta, e vengono effettuati senza la necessità di un ente esterno che debba fare da supervisore tra le parti. Tale modalità di interscambio rende impossibile annullare la transazione e quindi riappropriarsi delle monete che hanno cambiato di proprietà. Il client Bitcoin trasmette la transazione ai suoi nodi più vicini, che ne verificano l’autenticità e la disponibilità dei fondi e la ritrasmettono a loro volta ai nodi a cui sono connessi.
Sono sempre di più le attività commerciali e i negozi offline che accettano il pagamento dietro Bitcoin, ma lo fanno in relazione al loro cambio con i dollari e quindi per intenti speculativi.
Compra e vendi criptovalute con i CFD
I broker online permettono la negoziazione del bitcoin e delle altre criptovalute attraverso l’uso dei CFD, una possibilità davvero importante per chi vuole guadagnare sfruttando la volatilità che questi hanno con le rispettive fiat. I principali vantaggi che i CFD offrono a chi vuole fare trading di bitcoin sono l’assenza di commissioni e l’utilizzo di piattaforme regolamentate dalle autorità di vigilanza europea in materia finanziaria. Quando andate a fare trading con i CFD sappiate che potete investire sia sul rialzo che sul ribasso delle quotazioni, pertanto studiate una strategia con la quale potrete guadagnare sfruttando entrambe le direzioni del mercato.
Noi consigliamo una strategia di tipo trend-following che vi permette di guadagnare con semplicità andando a seguire quella che è la direzione del mercato senza sovrastrutture.
Le migliori piattaforme per fare trading di criptovalute
Sul web troverete decine se non centinaia di piattaforme di trading online che vi permettono di negoziare criptovalute. Voi sarete liberi di scegliere la vostra preferita, noi ci rimarchiamo a sottolineare che questa dovrà essere iscritta e regolata dalla Consob a garanzia della sua serietà e affidabilità. Sotto la nostra lente di osservazione, abbiamo scelto due piattaforme che hanno passato il test di affidabilità e pertanto potranno tranquillamente essere prese in considerazione per il vostro trading.
eToro
Una piattaforma che non ha bisogno di presentazioni e che vi consente di fare trading di criptovalute in totale sicurezza, perché affidabile e tra le più diffuse a livello mondiale. Inoltre, eToro rende disponibile sul suo sito una piattaforma demo per tutti quegli utenti che hanno bisogno di fare esperienza e pratica con il trading delle criptovalute principali, ma anche di altri asset finanziari. eToro supporta l’investimento con i CFD che, essendo dei derivati del sottostante, vi permetteranno di guadagnare dal trading senza essere costretti a possedere fisicamente le criptovalute in un wallet, cosa che può essere fastidiosa nel momento in cui si perdono o vi vengono rubate le chiavi d’accesso. Inoltre, eToro dispone di un progetto chiamato “social trading” che consente agli utenti di poter seguire, come avviene nei social network tradizionali come Facebook, quali sono i traders più esperti e dalle performance settimanali e mensili migliori consentendo anche, qualora lo vogliate, di copiare le operazioni che essi fanno con un’apposita funzione.
24 Option
Anche 24 Option rispecchia pienamente i parametri richiesti per fare trading delle criptovalute in completa sicurezza. La piattaforma per il trading è estremamente semplice nel suo utilizzo, avendo una limpida esposizione di quelli che sono le operazioni in corso e il Profit/Loss viene aggiornato in tempo reale, pertanto è raccomandata anche per i traders alle prime armi. Questo broker di trading online è autorizzato e regolamentato dalle principali autorità di vigilanza ed è quindi usato anche da traders professionisti. Nell’offerta di trading di 24 Option, c’è naturalmente il Bitcoin, ma anche altre criptovalute ugualmente importanti. Come nel caso precedente, anche questa piattaforma vi consente di iscrivervi aprendo un conto demo, che ha le stesse caratteristiche di un conto reale con la differenza che si utilizza paper money e non denaro reale.
Fare trading con il Bitcoin comporta commissioni?
Ogni negoziazione nel mondo del trading comporta delle commissioni per ogni eseguito generato, in acquisto o in vendita, per cui quando fate trading dovete considerare questa spesa sempre, sia quando guadagnate che quando perdete.
Tornando al discorso commissioni, queste nel caso di Bitcoin prendono il nome di tassa di transazione e a seconda dei vari broker può essere compresa dallo 0,3 al 3% pertanto vi invitiamo a leggere nei siti di queste società quali sono quelle che, al netto delle regolamentazioni che devono esserci sempre, vi propongono commissioni e spread migliori rispetto alle altre. Anche qui, un altro consiglio che vi do è quello di iniziare con la piattaforma demo e di passare al conto reale se e solo avrete ottenuto dei risultati apprezzabili. Quando andrete ad effettuare il deposito per fare trading, dovrete considerare che deve essere della quantità necessaria a farvi operare senza farvi finire in margine di compensazione, oltre a conoscere perfettamente quali sono i costi e le commissioni, sia sulle operazioni generate che sui futuri prelievi.
Bitcoin è realmente un investimento consigliato?
Se siete giunti fino qui con la lettura, lo avrete senz’altro compreso che il Bitcoin non è una truffa.
Non neghiamo che le truffe ci sono da parte di quei furbetti che, vedendo la crescita della popolarità che sta avendo il Bitcoin, vogliono cavalcare l’onda proponendo classici schemini che all’occhio attento sono dei palesi raggiri, ma che potrebbero trarre inganno alcuni di voi che non hanno esperienza nel settore (anche se ci auguriamo che dopo questa lettura sappiate di chi parliamo).
Le piattaforme di trading che vi abbiamo consigliato fanno parte di un’altra categoria, ossia quella di cui potersi fidare perché sono state regolate dalle autorità garanti in tema di sicurezza finanziaria, che lo ricordiamo sono la Consob, la FCA, la CySec.
Il consiglio che vi diamo è di fare trading sulle criptovalute più conosciute e capitalizzate, perciò se siete su un broker che vi permette di negoziare criptovalute che non avete mai sentito nominare, dubitate, fate qualche ricerca in merito e poi procedete ad aggiungerlo alla vostra personale lista nera, non abbiateci nulla a che fare!
Il broker sicuro è necessario, ma non sufficiente a guadagnare col trading. Occorre studiare e non si scappa perché il mercato cambia sempre e conoscere la direzione del mercato è frutto di studio e conoscenza, non di fortuna, perciò leggete approfonditamente tutte le opinioni e le analisi di mercato che trovate sul web in tema di criptovalute, ma poi ragionate con la vostra testa!
Abbiamo detto che il mercato delle criptovalute è in continua espansione e questo viene dimostrato quotidianamente perché si osserva che le ICO, ovvero la creazione di nuove monete digitali, sono in continuo aumento e l’interesse per esse da parte degli investitori cresce senza sosta. Sono sempre di più quei soggetti che stanno decidendo di dedicare anche una piccola porzione del proprio portafoglio di investimento verso il mondo delle criptovalute.
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Non tutte le criptovalute sono da comprare: attenti alle truffe, i casi Onecoin e Coinspace
Siccome non abbiamo alcun problema a fare nomi, vi diciamo di stare alla larga dal OneCoin, definito dall’Antitrust come una truffa. L’Antitrust è un organo di vigilanza sensibile in materia di mercati economici. Proprio pochi giorni fa, è stata scoperta una maxi truffa che ha portato alla denuncia di 6 persone e al sequestro di siti web e pagine social dedicati a questa truffa. Vi riportiamo un estratto del comunicato stampa della Guardia di Finanza:
I truffatori proponevano sul web, sui social o col più tradizionale “passaparola”, una serie di corsi formativi in materia finanziaria ai quali erano abbinati dei pacchetti di “moneta elettronica”, o meglio “criptovaluta”, che gli acquirenti pagavano a partire da 100 Euro.
I corsi formativi servivano per istruire gli acquirenti sul meccanismo di proposta della “criptovaluta Onecoin” e per indurre gli acquirenti a reclutare altre ignare vittime da truffare; a questi venivano promessi guadagni che sarebbero potuti arrivare fino a 35.000 Euro settimanali.
Vi è chiaro il sistema? Propongono guadagni esorbitanti e chiedono di reclutare altre persone. Vi prego, non cascateci più.
Un’altra frode che vi andiamo a segnalare riguarda il Coinspace, anch’esso purtroppo si è diffuso in Italia ed è stato causa della perdita di molti soldi da parte di utenti sprovveduti. Le modalità di esecuzione della truffa sono sempre le stesse: sono loro a cercarvi tramite social o via telefono, vi propongono l’investimento e vi propongono di coinvolgere anche amici e parenti, hanno sedi in località remote o paesi esotici dove nessuno si prenderebbe la briga di andare a controllare se è vero e vi getteranno solo fumo degli occhi con delle parole chiave buttate qua e là, crescita, business, investire in voi stessi e altre stronzate (scusate il termine ma non ce la faccio più) con cui hanno ammorbato da anni e contaminato ogni settore economico.
Vi riporto altri esempi di criptovalute da evitare perché notoriamente scam: Centurion, Starbit, DT Coin, Ducatus Coin, Platincoin. Sarà nostra premura aggiornare l’elenco quando avremo nuove informazioni.

Dove comprare e vendere Bitcoin e le altre criptovalute
Il valore del Bitcoin è determinato in rapporto alla rispettiva moneta fiat di riferimento, per cui nella maggior parte dei casi viene raffrontato al dollaro americano, ma le piattaforme di trading online consentono anche di controllare le quotazioni del Bitcoin in relazione a tutte le principali valute, tra cui menzioniamo Euro, Yen giapponese, Dollaro di Singapore, Dollaro Australiano, Dollaro Canadese e altre.
Le criptovalute che noi intendiamo come valide per fare trading in completa sicurezza, oltre al Bitcoin, sono: Ethereum, Litecoin, Monero, Steem, ZCash, Eos, Stellar, Dash, Tron e Iota.
Ogni piattaforma ha un limite in acquisto imposto, lo dico solo per completezza di informazioni, visto che è davvero alto da raggiungere. Questo tipo di limitazione viene segnalato in modo univoco dalla piattaforma e ha cadenze settimanale e mensili. Lo trovate sotto il nome di “dimensione del blocco”.
Per chi non lo sapesse, è un limite di sicurezza in quanto ogni blocco della blockchain di Bitcoin può contenere solo un massimo di 1Mb di dati. Pertanto, ogni blocco a un limite di transazioni che possono essere inserite al suo interno e prevede che si possano eseguire un massimo di 4-7 transazioni al secondo in Bitcoin. Se il blocco ha una dimensione maggiore, saranno maggiori anche le commissioni che i minatori possono ricevere senza la necessità che siano gli utenti stessi a doverle pagare. Anche questo aspetto è da verificare nella scelta del piattaforma di trading con cui andrete ad operare.
Il tasso di cambio del Bitcoin non è ufficiale e questo è assodato da quanto detto in precedenza: è una prerogativa delle criptovalute in quanto tali. Per capire quale sia il tasso di cambio, le piattaforme migliori fanno un confronto tra i principali exchange di valute digitali e poi calcolano una media matematica.
Qual è il segreto del successo del Bitcoin e perché è destinato a durare?
Il Bitcoin esiste da pochi anni ma ha già avuto un successo enorme con una diffusione pazzesca avvenuta negli ultimi 3 anni che ha lasciato senza parole tutti quegli scettici, anche tra i traders più noti, che hanno visto le quotazioni andare alle stelle senza che loro potessero aggiungersi alla festa.
Bitcoin piace perché non ha alcun legame con le istituzioni ufficiali e per la prima volta in tema di monete non vi è di mezzo una intermediazione bancaria a regolare gli scambi.
Il vero segreto del successo del Bitcoin è, però, la sua tecnologia innovativa che gli consente di poter essere utilizzato per comprare beni e servizi. Si chiama Blockchain e adesso ne andremo a parlare approfonditamente.
Che cos’è la Blockchain e come funziona
La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è una struttura dati condivisa e immutabile. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “pagine” (dette blocchi), concatenate in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso di primitive crittografiche. Sebbene la sua dimensione sia destinata a crescere nel tempo, è immutabile in quanto, di norma, il suo contenuto una volta scritto non è più né modificabile né eliminabile, a meno di non invalidare l’intera struttura.
Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è considerata pertanto un’alternativa in termini di sicurezza, affidabilità, trasparenza e costi alle banche dati e ai registri gestiti in passato in maniera più vulnerabile centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate (pubbliche amministrazioni, banche, assicurazioni, intermediari di pagamento, ecc.).

Relativamente al bitcoin, sappiate che il sistema ha registrato tutte le transazioni che sono state effettuate dal 2009 ad oggi e il suo elenco è pubblico (la pubblicazione comprende solo le transazioni più grandi per ovvie ragioni di importanza).
Chiunque può quindi accedere alla generazione di Bitcoin, anche se diventa sempre più complesso perché man mano che il prezzo sale, il lavoro che bisogna generare in termini di risorse informatiche è particolarmente esoso, al punto che sono nate società che investono milioni di dollari per dotarsi di quei super computer in grado di minare un Bitcoin generando un profitto. Inoltre, in fase di creazione del Bitcoin, i programmatori hanno stabilito che i Bitcoin che si possono generare saranno al massimo 21 milioni e questa cifra verrà raggiunta asintoticamente, ovvero col passare del tempo diventerà sempre più lungo e difficile creare un Bitcoin. Le stime effettuate da alcuni ricercatori ci dicono che questa cifra potrebbe essere raggiunta entro il 2140, che sarà la data in cui il Bitcoin sarà ufficialmente esaurito.
Una situazione che ricorda molto da vicino quello che accadde in Pennsylvania quando si andava alla ricerca del petrolio, una risorsa fondamentale ma che si sta progressivamente estinguendo, rapportata però ai giorni nostri.
Per essere possessori di Bitcoin bisogna comprendere come funziona quindi questa blockchain: i Bitcoin devono essere considerati come una rete peer-to-peer quindi come dei computer che si scambiano informazioni e, dal momento che la moneta non è stampata su carta, l’informazione scambiata è la moneta stessa. Immaginate di avere sul vostro computer un file, che a differenza degli altri, non è solo un agglomerato di bytes ma ha anche un controvalore economico che aumenta all’aumentare delle persone che lo utilizzano.
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Che cosa sono i nodi e come viene garantita la sicurezza del sistema
Bitcoin si basa sul trasferimento di valuta tra conti pubblici usando crittografia a chiave pubblica. Tutte le transazioni sono pubbliche e memorizzate in un database distribuito che viene utilizzato per confermarle e impedire la possibilità di spendere due volte la stessa moneta.
Ogni utente che partecipa alla rete Bitcoin possiede un portafoglio che contiene un numero arbitrario di coppie di chiavi crittografiche. Le chiavi pubbliche, o “indirizzi bitcoin”, fungono da punti d’invio o ricezione per tutti i pagamenti. Il possesso di bitcoin implica che un utente può spendere solo i bitcoin associati con uno specifico indirizzo. La corrispondente chiave privata serve ad apporre una firma digitale a ogni transazione facendo in modo che sia autorizzato al pagamento solo l’utente proprietario di quella moneta. La rete verifica la firma utilizzando la chiave pubblica.
Gli indirizzi non contengono informazioni riguardo ai loro proprietari e in genere sono anonimi. Gli indirizzi in forma leggibile sono sequenze casuali di caratteri e cifre lunghe in media 33 caratteri, che cominciano sempre per 1, per 3 oppure per bc1.
Gli utenti possono avere un numero arbitrario di indirizzi Bitcoin, e infatti è possibile generarne a piacimento senza nessun limite in quanto la loro generazione costa poco tempo di calcolo (equivalente alla generazione di una coppia di chiavi pubblica/privata) e non richiede nessun contatto con altri nodi della rete. Creare una nuova coppia di chiavi per ogni transazione aiuta a mantenere l’anonimato.
L’algoritmo utilizzato da Bitcoin per generare le chiavi è l’Elliptic Curve Digital Signature Algorithm (ECDSA).
Per impedire la possibilità di utilizzare più volte la stessa moneta, la rete implementa quella che Satoshi Nakamoto descrive come un “server di marcatura oraria peer-to-peer”, che assegna identificatori sequenziali a ognuna delle transazioni che vengono poi rafforzate nei confronti di tentativi di modifica usando l’idea di una catena di proof-of-work (mostrate in Bitcoin come “conferme”).
Ogni volta che viene effettuata una transazione, essa parte nello stato di “non confermata”; diventerà “confermata” solo quando verificata attraverso una lista di marcatura oraria gestita collettivamente di tutte le transazioni conosciute, la blockchain.
In particolare, ogni nodo “generatore” raccoglie tutte le transazioni non confermate che conosce in un “blocco” candidato, un file che, tra le altre cose, contiene un hash crittografico del precedente blocco valido conosciuto a quel nodo. Prova poi a riprodurre un hash di quel blocco con determinate caratteristiche, uno sforzo che richiede in media una quantità definibile di prove da dover effettuare. Quando un nodo trova tale soluzione la annuncia al resto della rete, i peer che ricevono il blocco ne controllano la validità prima di accettarlo e poi aggiungerlo alla catena.
Nakamoto ha progettato il sistema in modo che, nonostante il database aumenti di dimensioni nel tempo, sia possibile averne una versione ridotta che riguardi nel dettaglio solo alcune transazioni, ma che rimanga completamente verificabile in modo indipendente.
Quali sono gli aspetti negativi del Bitcoin
La blockchain non è garantita nè controllata da nessuna istituzione e questo è un vantaggio ma potrebbe anche essere un limite. Se per assurdo qualcuno fosse in grado di comprare tutti i nodi, il Bitcoin cesserebbe di esistere e verrebbe immediatamente annulato il suo valore aggiunto, ovvero quello di essere una moneta libera e senza controlli. Il fatto che non ci siano enti di controllo ci lascia immaginare che in qualche momento la catena possa fermarsi provocando il collasso del sistema, anche se va detto che questa ipotesi ad oggi è davvero fantasiosa data la diffusione e la popolarità raggiunta dalla criptovaluta.
Bitcoin: considerazioni finali
Abbiamo scritto davvero tanto, ma speriamo, se siete arrivati sino in fondo che vi risulti evidente che il Bitcoin è un’ottimo investimento e che questa moneta digitale offre delle buone possibilità a livello speculativo ma solo se sfruttata nel modo giusto e su piattaforme di trading che rispettino i requisiti di sicurezza e legalità e che prevedano delle commissioni sulle transazioni idonee e non troppo esose. Vanno assolutamente evitati i truffatori che vi propongono l’investimento via social o per telefono e che vi garantiscono guadagni pazzeschi, ma che al tempo stesso vi chiedono di trovare altre persone da infinocchiare.
Il sistema alla base della generazione e dello scambio dei Bitcoin, la blockchain, è quanto di più sicuro e affidabile sia mai stato creato dai geni della sicurezza informatica, tanto è vero che spesso i furti sono dovuti non alla tecnologia del Bitcoin ma al modo maldestro in cui vengono conservate le chiavi.
Guida all’acquisto di Bitcoin in 5 minuti
Una volta scelto lo strumento finanziario che si vuole negoziare al rialzo o al ribasso, selezionate il vostro broker preferito andando sul vostro browser di Internet ed entrando nella homepage di Plus500 : vi comparirà questa schermata

Il broker vi offrirà quindi la possibilità di selezionare tra conto con denaro reale e conto demo di prova gratuita:

Una volta che avete scelto la modalità di conto che vi interessa, è il momento di selezionare lo strumento finanziario che volete negoziare. Andate nell’apposita funzione di ricerca – la barra con la lente di ingrandimento – e scrivetene il nome oppure trovatelo nei menu suddivisi per asset. Così:

Dopo aver scelto lo strumento finanziario su cui investire, comparirà un menu come questo nella foto in basso dove poter cliccare su Acquista o Vendi per procedere all’esecuzione del trade:

La piattaforma esegue per voi il trade selezionato e sarà possibile controllare l’andamento in tempo reale in alto nella piattaforma, oppure nell’apposito menu che vi informa delle posizioni aperte. Complimenti, avete impostato con successo il vostro primo trade su Plus500!